#28 La sintesi finale
Cari Lettori,
eccoci giunti alla fine di questo percorso, un vero e proprio diario di bordo, frutto di una ricerca approfondita e multidisciplinare alla scoperta del microscopio elettronico, un viaggio alla scoperta della storia delle cose.
Attraverso 28 step dedicati viene data una panoramica completa permettendo così di analizzare lo strumento a 360 gradi.
Partendo dall'etimologia della parola microscopio (dal greco: μικρόν "piccolo" e σκοπεύω "vedere") sappiamo che è comparso per la prima volta nel XVI secolo ed ha subito numerose modifiche, fino ad arrivare all'attuale microscopio elettronico.
Strumento di misurazione e d’osservazione basato sull'utilizzo di un fascio di elettroni, deve la sua invenzione a E. Ruska e M. Knoll che ne svilupparono diverse applicazioni, basandosi sugli studi precedenti di De Broglie sul concetto di fotone, che assegnava anche alla luce proprietà ondulatorie materiali; studi che diedero vita ad una nuova branca dell’ottica, quella elettronica.
Al suo interno è formato da una diverse componenti che permettono il passaggio degli elettroni fino a colpire il campione da osservare.
Ufficialmente possiamo datare la sua invenzione grazie all'ausilio di brevetti specifici, anche se il modo più semplice per stabilire lo scoccare della sua popolarità, e quindi successiva diffusione, è attraverso la pubblicità dei marchi che lo hanno prodotto e portato ad una diffusione commerciale.
Come viene evidenziato dalla tassonomia rappresentata, esistono attualmente diversi modelli di microscopio elettronico in commercio, come il TEM (microscopio elettronico a trasmissione) e il SEM (microscopio elettronico a scansione). Nonostante il diverso funzionamento i componenti e materiali di realizzazione sono all’incirca gli stessi.
Nello specifico possiamo affermare che questo strumento è diventato un vero è proprio simbolo, ricoprendo un posto nella società che viene resa ancora più evidente non solo dai risvolti storici come la bibliografia scientifica, ma anche nella scienza moderna e contemporanea, nella storia della filosofia e dei miti contemporanei che trovano posto nella società spaziando dai francobolli, ai fumetti, al cinema.
Viene svolta quindi una vera e propria indagine antropologica e sociologica dello strumento, mettendo il microscopio elettronico in relazione all’uomo.
Vi lascio con la speranza di avervi fatto appassionare al microscopio elettronico, o quanto meno con la curiosità di scavare più a fondo nella storia intrinseca agli oggetti che continuano fanno parte del nostro presente e della nostra vita.
Buona lettura!
Sofia
Commenti
Posta un commento